Anche gli antichi romani amavano i giochi da tavolo. L’ulteriore conferma emerge dal sito della città di Kibyra, a sud della Turchia.
Il gioco individuato si chiamava “Ludus duodecim scriptorum” ovvero il gioco delle dodici linee (o dodici punti) e consisteva in una tavola di pietra suddivisa in 3 colonne. Queste erano a loro volta composte da 12 caselle. Il giocatore lanciava i dadi per poter fare indietreggiare o avanzare le proprie pedine; qualora la pedina si fosse spostata sulla stessa casella di un giocatore avversario, questa avrebbe dovuto cominciare il percorso dall’inizio. Si potrebbe dire una sorta di Backgammon dell’antichità.
A volte al posto delle linee erano riportate le lettere che messe assieme formavano delle frasi spesso ironiche come “victus lebate, luder nescis. Daluso rilocum”, ovvero “sconfitto alzati, non sai giocare. Lascia il posto a un vero giocatore!”***
Il ritrovamento è dovuto agli scavi che dal 2007 vanno avanti nella via dell’Agorà cittadina.
*** http://www.specchioromano.it/fondamentali/Lespigolature/2007/SETTEMBRE/I%20giochi%20da%20tavola%20nell%E2%80%99antica%20Roma.htm
fonte: http://www.hurriyetdailynews.com/ancient-game-found-in-roman-era-city.aspx?pageID=238&nID=74637&NewsCatID=375
Articolo di Stefano Borroni