Al Museion di Bolzano, il 24 ottobre, le addette alla pulizia del museo hanno per sbaglio buttato nell’immondizia un’opera d’arte esposta.
Si trattava dell’opera ironica “Dove andiamo a ballare questa sera?” di due artiste italiane, Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari: una ricostruzione caotica di bottiglie vuote, sigarette e carte stracce a simboleggiare la fine del consumismo anni ’80.
La notizia ha fatto il giro del mondo ed è stata riportata dai principali organi d’informazione. Goldschmied ha commentato: “Ciò che è successo è grave; non è possibile che un’installazione come la nostra finisca nelle immondizie”.
Tuttavia non è la prima volta che capita che un’opera d’arte contemporanea venga considerata da buttare nella spazzatura.
Quali sono i precedenti più conosciuti?
Nel 1973 la famosa vasca dello scultore tedesco Joseph Beuys (1921 – 1986) fu completamente ripulita dagli addetti alle pulizie e fu, addirittura, utilizzata per tenere le birre al fresco.
A Venezia, nel 1978, la porta di Marcel Duchamp (1887 – 1968) fu ridipinta da un bianchino intraprendente, trasformando radicalmente il senso dell’opera.
Nel 2011 la scultura dell’austriaco Martin Kippenberger (1953 – 1957) fece la stessa fine dell’opera di Goldschmied e fu gettata nei rifiuti dagli addetti alle pulizie.
Insomma, i precedenti non mancano.
Viene da chiedersi una cosa: potrà mai capitare che qualcuno butti la Gioconda di Leonardo o la Venere di Botticelli nel cestino della spazzatura?
La spazzatura è il posto giusto per quella robaccia
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