Nasceva oggi Augusto, il primo imperatore di Roma. Quante ne sapete su di lui?
Dedicargli un articolo di approfondimento non sarebbe molto pratico. Sulla sua figura è stato scritto così tanto che bisognerebbe realizzare un sito intero. Ho deciso così di sfruttare l’opera di Svetonio, la famosa Vita dei Cesari, per svelare alcuni passaggi che molti di noi ignorano (a meno ovviamente di non esser grandi appassionati della sua figura si intende)
1 – Quando era piccolo veniva soprannominato Turino, come dice Svetonio perché originario della zona di Turi. Marco Antonio lo chiamò più volte così per sbeffeggiarlo e ricordargli le umile origini della famiglia Ottavia.
2 – Combatté in tutto in cinque guerre civili: quella di Modena (contro Marco Antonio) quella di Filippi (contro Bruto e Cassio), quella di Perugia (Lucio Antonio), quella di Sicilia (contro Sesto Pompeo) ed infine l’ultima contro Marco Antonio.

La battaglia di Azio, J.G Platzer “Antonio e Cleopatra nella battaglia di Azio
3 – Si addormentò poco prima della battaglia navale di Milazzo. Si svegliò solo grazie agli amici non prima che il caro amico Marco Agrippa avesse messo in rotta le navi nemiche
4– Mentre si trovava vicino alle mura di Perugia per celebrare un sacrificio, fu quasi ammazzato dai gladiatori che dall’insediamento fecero una sortita. Riconquistata la città represse duramente la rivolta; a coloro che chiedevano pietà disse semplicemente: “moriendum esse – devi morire”
5 – Ai barbari chiese come ostaggi le donne, vedendo che a quelli non importava molto della sorte dei loro maschi
6 – Durante il suo regno il tempio di Giano Quirino, che segnalava lo stato di guerra quando era aperto, fu chiuso per 3 volte. Mentre in precedenza era stato chiuso solo per due volte
7 – Quando il legato Varo, governatore, perse tre legioni in un’imboscata organizzata nella foresta di Teutoburgo dai Germani, si racconta che si lasciò crescere barba e capelli per mesi ed ogni tanto battesse il capo contro le porte gridando “Varo, ridammi le mie legioni!- Quintili Vare, legiones redde!
8 – Fece vendere all’asta un cavaliere romano e tutti i suoi beni perché questi aveva amputato i pollici ai figli per fargli saltare la leva militare
9 – Era convinto che un generale dovesse essere prudente ed attento ripetendo l’adagio affrettati lentamente: “è migliore un capitano circospetto che uno ardito”
10 – Fece giustiziare un certo Pinario, cavaliere romano, perché questi prendeva di nascosto appunti credendolo una spia
11 – Pensò di restaurare la repubblica per due volte, una volta dopo aver sconfitto Antonio, la seconda dopo esser guarito da una brutta malattia. Riconsiderò il proprio pensiero per il timore che lo stato tornasse ad esser governato da una moltitudine
12 – Abbellì la città con tanti monumenti che si vantò di averla ricevuta di mattoni ed esser riuscito a trasformarla in marmo “marmoream se reliquere, quam latericiam acepisset”
13 – Costituì un corpo di vigili del fuoco, per via dei numerosi incendi che colpivano la capitale, e per far fronte alle inondazioni del Tevere fece allargare e ripulire il letto del fiume
14 – Dopo aver assunto il pontificato massimo, fece bruciare tutti i libri profetici greci e latini (si dice più di 2000) e risparmiò solamente i libri sibillini
15 – diminuì il numero dei senatori, tra i quali erano presenti quelli che il popolino definiva “i senatori d’oltretomba”, aumentando il patrimonio necessario per entrare a farne parte
16 – Cercò di ripristinare gli antichi valori romani, come il modo di vestire. Svetonio racconta che quando una volta vide in un’assemblea popolare una massa di scalzacani, si indignò ed esclamò: “i romani che dominano il mondo, il popolo togato!” e diede ordine che nessuno potesse bighellonare nel foro senza la toga
17 – Come tutti noi, anche Augusto fece alcune figure imbarazzanti. Una volta mentre inaugurava il teatro di Marcello (il primo in pietra di Roma) si sfasciò la sedia curule su cui siedeva e cadde a terra supino di fronte a tutti
18 – Inizialmente per il suo appellativo si pensò al nome di Romolo, ma dopo un’accesa discussione vinse quello di Augusto, sinonimo di grande benefattore
19 – Durante una rissa in Senato, Augusto decise di uscire dal Senato. Qualcuno da dietro gli gridò: “deve esser pur lecito ai senatori parlare di politica”
20 – Nel suo ultimo giorno di vita, domandò di tanto in tanto se fuori ci fosse agitazione per lui; chiese uno specchio e si fece acconciare i capelli ed aggiustare le guance cadenti. Fece entrare i suoi amici e chiese se avesse recitato bene la commedia della vita, aggiungendo: “se dunque va bene, date alla commedia il plauso e tutti accompagnateci con gioia”
Articolo di Stefano Borroni
Fonti e bibliografia
Svetonio, Vita dei Cesari, Newton Compton Editori
Ma il primo teatro in pietra di Roma non era quello di Pompeo?
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