Nelle ultime settimane del novembre del 1945 si apriva il processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti responsabili di crimini di guerra durante la seconda guerra mondiale. Ora, 71 anni dopo, il lavoro processuale prosegue attraverso l’Ufficio di Stato Bavarese (LKA) con sede a Monaco, che ha creato una versione virtuale del campo di concentramento di Auschwitz.
Autore principale del progetto è l’esperto digitale Ralf Breker: «Abbiamo passato 5 giorni ad Auschwitz e siamo riusciti a prendere una serie di scansioni laser degli edifici. L’intero progetto è durato circa 6 mesi».
Durante la seconda guerra mondiale furono oltre 1 milione le vittime del lager Auschwitz. La maggior parte fu uccisa nelle camere a gas mediante l’utilizzo dello Zyklon B; i loro corpi furono poi bruciati nei forni crematori.
«Abbiamo cercato negli archivi di Auschwitz e bisogna riconoscere che siamo stati fortunati: abbiamo trovato progetti planimetrici di tutti gli edifici che erano stati distrutti e, in tal modo, siamo stati in grado di ricostruirli virtualmente». La versione 3D di Auschwitz è stata utilizzata nel recente processo contro Reinhold Hanning, volontario delle SS e guardiano di Auschwitz: la nuova tecnologia ha permesso di capire ciò che Hanning avrebbe potuto vedere dalla sua torre di controllo e ha portato alla sua condanna a 5 anni di prigione.
Il progetto ha ricevuto il plauso dell’Ufficio centrale per l’Investigazione del nazional-socialismo e del suo direttore, Jens Rommel: «Generalmente, nei processi la difesa sostiene che gli accusati non potevano rendersi conto di tutto quello che succedeva nel campo. Tuttavia, attraverso questa nuova tecnologia in 3D è possibile capire quanto fossero coinvolte le persone e a cosa avrebbero potuto assistere all’interno di Auschwitz».
Fonti: BBC, The Independent.