All’interno della mostra organizzata dal Centro culturale ceco presso l’Urban Center di Milano, si terrà un incontro con una testimone degli eventi del ’68.
Quest’anno ricorre il cinquantenario del 1968, un momento fatidico per la storia dell’Europa e del mondo sotto molteplici punti di vista: la politica, la società, la filosofia e il modo di pensare, la sessualità, il sistema scolastico sono tutti elementi centrali della grande contestazione che prende avvio nella seconda metà degli anni ’60.
Uno dei fatti fondamentali del 1968 è, senza dubbio, la Primavera di Praga, un momento di grande liberalizzazione politica e socio-culturale che trova in Alexander Dubček uno dei suoi principali protagonisti.

Il fotografo Josef Koudelka immortala in un’immagine l’ingresso dei carri armati in piazza San Venceslao.
Al termine di un lungo e faticoso braccio di ferro con il governo centrale di Mosca, presieduto da Leonid Brežnev, si dà inizio all’Operazione Danubio e la Primavera di Praga viene repressa nel sangue.
Anche Milano vuol dir la sua, all’interno delle rievocazioni di questo evento. E lo fa attraverso un incontro denso di significato che avrà luogo presso l’Urban Center, in Galleria Vittorio Emanuele II.
L’appuntamento è per il 9 maggio alle ore 18: Jitka Frantová, moglie di Jiri Pelikan – uomo politico di prestigio e leader della Primavera di Praga – e autrice dello spettacolo La mia Primavera di Praga, dialogherà con due giovani storici.
A quest’incontro sarà presente anche uno dei nostri admin, che si è offerto disponibile a intervistare Jitka Frantová e cercare di capire cosa fu la Primavera di Praga e qual è stata la sua eredità nel corso del tempo.